VITA DI SANTA CATERINA
Caterina Benincasa nasce a Siena il 25 marzo 1347 nel popolare rione di Fontebranda. E’ la ventiquattresima figlia di Jacopo e monna Lapa Piagenti. Il babbo è un tintore di panni e questo colloca la famiglia tra la media borghesia della Siena del tempo. All’età di sette anni, mentre tornava da far visita alla sorella Bonaventura che abitava nel rione di Vallepiatta, sovrastante Fontebranda, accompagnata dal fratellino Stefano, Caterina vede sul tetto dell’imponente basilica di San Domenico Nostro Signore Gesù vestito in abiti pontificali, insieme a San Giovanni evangelista, San Pietro e San Paolo. Quella visione cambierà per sempre la sua vita. Da quel momento Caterina consacra la sua vita al Signore. Inizia un periodo nel quale ella si ritira sempre più in solitudine e in preghiera. La mamma nota questo cambiamento nella figlia e cerca di distrarla, impegnandola nelle faccende domestiche, addirittura la famiglia sceglie per lei un ragazzo con il quale avrebbe dovuto fidanzarsi. Ma la scelta di Caterina era un’altra. La sua scelta non era nemmeno quella di entrare in convento. All’epoca, entrare in convento per le donne voleva dire clausura. All’età di sedici anni, nel 1363, Caterina manifesta l’intenzione di entrare a far parte dell’Ordine della Penitenza di San Domenico o Mantellate, quello che oggi è il Terz’Ordine domenicano o Fraternita laica domenicana. Erano per lo più signore, vedove, non più giovanissime, che si dedicavano alle opere di carità. In un primo momento le Mantellate non volevano che una ragazza così giovane entrasse a far parte del loro gruppo, ma poi la accettarono. Le Mantellate erano solite riunirsi nella Cappella delle Volte nella chiesa dei Frati Predicatori di Siena. Caterina passava le sue giornate a pregare e a dedicarsi alle opere di carità verso i poveri e verso i malati dello Spedale di Santa Maria della Scala e lo Spedale della Misericordia. La sua fama di donna di preghiera, di carità e di fede, si diffuse nell’Ordine dei Predicatori, Ordine religioso che aveva al suo interno frati di grande cultura e abili diplomatici. Nel 1374 l’Ordine dei Domenicani vuole conoscere meglio questa donna, senza un’istruzione scolastica, ma molto competente in materia di religione. Caterina fu chiamata a parlare a Firenze davanti al capitolo generale dell’Ordine dei Domenicani che si teneva nel convento di Santa Maria Novella. Gli affiancarono un confessore, Raimondo da Capua, uomo colto e fine diplomatico. Da quel momento la vita di Caterina cambiò radicalmente. Caterina diventa un personaggio pubblico. La sua fama di donna di pace e la sua capacità di mediare tra le parti in conflitto la porta ad essere protagonista di molte missioni di pace, come a Pisa, dove il 1 aprile del 1375 ricevette le stimmate nella chiesa di Santa Cristina, sul Lungarno Gambacorti. Nel giugno del 1376 si recò ad Avignone, accompagnata dal suo confessore Raimondo da Capua e da alcuni suoi figli spirituali di Siena come Stefano Maconi e Neri Pagliaresi, di altre città della Toscana, come i fratelli Buonconti di Pisa, per convincere il Papa Gregorio XI a tornare a Roma. La Sede papale era in esilio ad Avignone dal 1303 e il Papa risiedeva nel palazzo dei Papi, protetto dal re di Francia. Ma questa protezione teneva in uno stato di soggezione il Papa verso il re di Francia; questo stato non permetteva al papa di essere libero e autonomo nelle sue scelte e nel suo modo di agire. Caterina riuscì a convincere Gregorio XI a riportare il Papato a Roma e nel gennaio del 1377, Gregorio XI arrivava in nave nel porto di Ostia. Nel giugno del 1377 Caterina è in missione di pace in Val d’Orcia, mentre risiedeva a Rocca d’Orcia, ospite di Bianchina Salimbeni, fece rappacificare due rami della famiglia senese dei Salimbeni. La diatriba era nata tra Agnolino e Cione che litigavano per la proprietà di un castello. La missione in Val d’Orcia ebbe inizio nel giugno del 1377 e terminò alla fine del periodo dell’Avvento di quell’anno. Nel giugno del 1378 Caterina è a Firenze e si trova nel bel mezzo di una rivolta popolare, conosciuta come il “tumulto dei ciompi”, per mettere pace tra le fazioni in lotta, la Mantellata senese rischiò la vita. Intanto nel marzo del 1378 morì Gregorio XI, gli successe Urbano VI, uomo pio, ma dal carattere spigoloso, che non riuscì a tenere unita la Chiesa. Il 20 settembre del 1378 a Fondi, si consumò lo strappo nel collegio cardinalizio, dando così origine al Grande Scisma d’Occidente. Un nutrito gruppo di cardinali elesse un antipapa nella persona del cardinale Roberto da Ginevra che prese il nome di Clemente VII. La Chiesa si trovò così a vivere uno dei momenti più bui della sua storia. L’autorevolezza del papa Urbano VI fu molto indebolita ed egli chiamò a Roma tutti i più grandi mistici del suo tempo, tra questi non poteva mancare Caterina da Siena. Il 28 novembre 1378 Caterina arrivò a Roma, accompagnata dalla madre Lapa e da alcuni suoi discepoli, prese dimora vicino alla basilica di Santa Maria sopra Minerva. Urbano VI la invitò a parlare al collegio dei cardinali, ai quali la Mantellata senese disse che dovevano restare uniti e fedeli ad Urbano VI. Caterina non fece più ritorno a Siena. In una delle ultime lettere al suo confessore Raimondo da Capua, scrive: “Vado tutti i giorni pellegrina a Santo Pietro a pregare per la navicella della Santa Chiesa”. Caterina da Siena terminava la sua esperienza terrena il 29 aprile 1380 a Roma.
Le opere che ci ha lasciato sono:
Il Dialogo, la sua opera dottrinale dove è riportato il colloquio con l’Eterno Padre.
Caterina da Siena, Dialogo, Edizioni Studio Domenicano – Bologna 2017 (a cura di Elena Malaspina)
Le Lettere, 381 lettere scritte a persone a lei contemporanee, sia a Papi, Cardinali, a Re, Regine, Governatori, magistrati, come a persone semplici, donne e uomini che lei conosceva.
Santa Caterina da Siena, Lettere, Edizioni Paoline
Le Orazioni, 26 Orazioni, scritte nell’ultimo periodo della sua vita, per lo più quando era a Roma.
Caterina da Siena, Le Orazioni, Edizioni Cantagalli – Siena 1993 (a cura di Giuliana Cavallini)
La Chiesa cattolica ha riconosciuto a Caterina e seguenti titoli:
1461 Papa Pio II la proclama Santa
1630 Papa Urbano VIII riconosce le stimmate a Santa Caterina da Siena
1866 Papa Pio IX la proclama Patrona secondaria di Roma
1939 Papa Pio XII la proclama Patrona d’Italia insieme a San Francesco d’Assisi
1943 Papa Pio XII la proclama Patrona delle Infermiere d’Italia
1970 Papa Paolo VI la proclama Dottore della Chiesa Universale
1999 Papa Giovanni Paolo II la proclama Compatrona d’Europa insieme a Santa Brigida di Svezia e Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein)